Rinoplastica Secondaria





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RINOPLASTICA SECONDARIA

La rinoplastica secondaria, tra le varie procedure di rinoplastica, è l'unica che sarebbe preferibile evitare, anche se pensare di doversi sottoporre a un nuovo intervento di rinoplastica non deve essere considerato un dramma.

Si parla di rinoplastica secondaria quando l'intervento di rinoplastica è reso necessario o richiesto per riparare i danni occorsi nel precedente intervento o per integrare con particolari estetici aggiuntivi un risultato parziale ottenuto con la precedente rinoplastica.

Rinoplastica secondaria è definita anche la procedura che interviene sul naso oltre la seconda volta ( anche la terza volta, per dire ) e che ha lo scopo di perfezionare il risultato della precedente rinoplastica anche se non si tratti necessariamente di una rinoplastica primaria.

La rinoplastica secondaria è richiesta più spesso in caso di irregolarità indesiderate della piramide nasale, occorse non sempre per errori tecnici di esecuzione ma per circostanze non sempre prevedibili, come cicatrici retraenti nel contesto delle strutture profonde del naso.

Talvolta la rinoplastica secondaria è necessaria per riparare a errori di esecuzione.
La rinoplastica secondaria costituisce oggi un'eventualità piuttosto frequente a fronte dell'esistenza di numerosi pazienti insoddisfatti del risultato di una rinoplastica primaria.  
Infatti l'intervento di rinoplastica è, in chirurgia estetica, quello più soggetto a ritocchi secondari.

Gli inestetismi che si definiscono esiti di una rinoplastica e che richiedono una rinoplastica secondaria sono rappresentati soprattutto da asimmetrie. Le asimmetrie del naso come risultato di una rinoplastica possono riguardare sia la piramide ossea che la punta.
La rinoplastica secondaria per asimmetrie della punta del naso può richiedere l'impiego di autoinnesti cartilaginei per compensare gli eventuali " minus" responsabili delle asimmetrie del naso.
A livello osseo più spesso la rinoplastica secondaria necessita di osteotomie.

L'eventualità  di sottoporsi a una  rinoplastica secondaria e quindi a un nuovo intervento di rinoplastica non deve essere presa in considerazione a "cuor leggero" nella determinazione di voler raggiungere assolutamente la perfezione, in quanto ogni intervento comporta i suoi rischi, ma quando si è veramente insoddisfatti del risultato della propria rinoplastica, la pretesa di una revisione chirurgica è più che giustificata.



Rinoplastica secondaria - difficoltà tecniche

Rinoplastica aperta vs Rinoplastica chiusa

È opinione diffusa che una rinoplastica secondaria sia più difficile da eseguire rispetto a una rinoplastica primaria. In parte questa affermazione corrisponde al vero. Non tanto per difficoltà conseguenti al fatto che la rinoplastica secondaria va a "toccare" tessuti già operati ( un po' anche per questo motivo, in quanto in verità  i tessuti già operati sono più fibrotici e si scollano meno facilmente ( lo scollamento è un tempo necessario della chirurgia per consentire agli strumenti chirurgici di giungere all'obbiettivo da rimodellare )), quanto perché alla base del fatto che non si è riusciti a raggiungere un certo obbiettivo in prima istanza ci saranno senz'altro delle difficoltà reali. Una punta eccessivamente rappresentata, ad esempio, specie se rivestita da cute particolarmente spessa e grassa difficilmente potrà essere ridotta tanto quanto desiderato dal paziente. Altro caso che talvolta rende necessaria una rinoplastica secondaria è rappresentato dalla deviazione verso un lato della piramide nasale. La recidiva di un naso storto ( recidiva per lo più parziale ) spesso dipende dall'esistenza di asimmetrie nello scheletro facciale.

Prima di sottoporsi a una rinoplastica secondaria è prudente attendere il tempo giusto per consentire alle strutture del naso già operate di rimettersi  in "riposo".
I pazienti insoddisfatti dell'esito di una rinoplastica primaria, atteso il giusto tempo ( almeno sei mesi ) possono considerare di sottoporsi a una revisione chirurgica e cioè ad una rinoplastica secondaria.
Importante per il paziente insoddisfatto del suo intervento di rinoplastica sarà la decisione da prendere in merito al rinnovo o meno della fiducia nel precedente chirurgo. Tutto dipenderà dall'attenzione dedicata alla scelta del chirurgo per la rinoplastica primaria. Se questi avrà i titoli per essere considerato un buon chirurgo non ci sarà motivo di rivolgersi ad altri.

Alla luce della considerazione che per vari motivi l'intervento di rinoplastica è tra gli interventi di chirurgia estetica quello più soggetto a revisioni chirurgiche, non è detto che cambiare chirurgo per la rinoplastica secondaria comporti statisticamente meno rischi di un nuovo insuccesso. Sarà invece molto più verosimile che il chirurgo responsabile dell'insuccesso della rinoplastica primaria, per errori tecnici o per difetto di comunicazione ( misunderstanding ) riesca in seconda battuta ( rinoplastica secondaria ) a "centrare" le attese del paziente.



Rinoplastica secondaria - quando è il caso di proporla: timing e difetti correggibili.

Dopo una rinoplastica, come abbiamo già detto, è opportuno lasciar passare almeno sei mesi prima di pensare di farci rimettere mano.  Passato questo tempo potrebbe anche darsi che i difetti presenti subito o poco tempo dopo l'intervento di rinoplastica si siano risolti spontaneamente ( asimmetrie dovute a gonfiori asimmetrici ad esempio ) viceversa se il risultato vi avrà lasciato ancora insoddisfatti potrete analizzare col vostro chirurgo ( richiedendogli il massimo della sincerità questa volta ) se i vostri desideri siano o meno realizzabili con una rinoplastica secondaria e con quale percentuale di successo.



Rinoplastica secondaria - rischi

Prima di prendere una decisione di reintervenire sul proprio naso con una rinoplastica secondaria è giusto valutare i pro e i contro.
I rischi di una rinoplastica secondaria sono più o meno gli stessi dell'intervento precedente, fatto salvo che le parti sulle quali re-intervenire dovrebbero essere più definite e le cose da fare ( rifare ) più certe.



Rinoplastica secondaria - costi

Se il chirurgo di riferimento per la vostra rinoplastica secondaria sarà lo stesso del primo intervento sarà molto plausibile che non vi chieda nulla ( gentlemen agreement ) o al massimo che vi chieda un contributo spese.
Diversamente rivolgersi a terzi potrebbe voler dire ripagare tutta la procedura, anche per minimi ritocchi.